3. Situazioni animalesche

Lulù, il primo ospite a 4 zampe, corte molto…corte

30 centimetri cubi, zampa microscopica, passo sghembo, occhi che puntavano contemporaneamente a punti cardinali opposti.

Compagna di vita di Gino e Jaqueline, lui romano e lei fieramente francese, fra un “Ao!” e un “pardon” una vita passata negli ippodromi a governare cavalli in giro per l’Italia e poi lentamente sempre meno lavoro e sempre meno soldi.

Fino allo sgombero da dove si erano rintanati e un vincolo per poter entrare in accoglienza, lasciare Lulù in canile. Lo scontro con chi doveva farli uscire e con chi gli dava la possibilità di venir via fino a quando Gino prese un coltello, ma non per far male agli altri ma per incidersi una guancia “tutti e tre insieme”. Arrivò una telefonata : “2 persone e 1 cagnolino, ma piccolo e non abbaia, forse. Potreste?”

Ci guardiamo, ci pensiamo e ci domandiamo “perché nessuno ha mai accolto anche il cane di una persona senza casa”, forse non si potrà o forse è troppo complicato.

“Se è solo troppo complicato, vuol dire che si può”. “ Allora sì, ok li prendiamo, poi capiremo come fare”

Lulù fu la prima ad entrare e l’ultima ad andarsene. Gino lentamente, un diabete da cavalli tanto da lasciar perplessi i medici su come potesse rimanere in piedi, cominciò a non essere più indipendente, si perdeva continuamente in autobus e quando veniva ricoverato dovevi passare tutto il tempo con lui altrimenti scappava e non riuscivamo a trovarlo per giorni, andò in RSA. Jaqueline, dopo aver assistito come poteva Gino si riprese da quella fatica immane ma poi ci salutò, da un giorno all’altro, sorridendo.

Rimase Lulù, che ancora con quel passo corto non demordeva, venne adottata da un altro abitante di Slataper V., un omone gigante che aveva un cane proporzionato alle sue fattezze, convivevano insieme nella stessa camera, poi dopo la sgambata serale all’area cani assieme alla sua nuova famiglia, se ne andò anche lei, dopo solo un mese da quando ci aveva salutato Jaqueline.

V. ci informò la mattina dopo, il tempo di andare in un posto bello che sapeva lui per sepperlirla lì e in lacrime ci disse “ So che non si può, ma me ne frego e a voi non ve lo dico dove sta”.

Punti di vista:

-Un mese dopo l’ingresso da Slataper

Da una parte Mic, la sua compagna e il bimbo piccolo. Dall’altra noi:

Noi: “Mic, non puoi tenere quel cane”

Mic:” perché no?! Siamo a Slataper ! qua gli ospiti possono stare con i propri animali domestici”

Noi” Mic, quando siete entrati non avevate un cane, tu lo hai preso ieri sera!”

Mic” Embè!? Sono punti di vista, mica c’è scritto nel regolamento che quando sei qui dentro non puoi prendere un cane!

Noi “ Mic, c’è scritto che sono ammesse persone che hanno con sé un animale da compagnia, non che puoi prenderne uno dopo che sei entrato”

Mic” vabbè ma possiamo fare un’eccezione?

Noi” Mic, no. E soprattutto perché la tua compagna non sta in camera da due ore con il figlio perché ne è spaventata!”

Mic” Vabbè ma perché non è abituata”

Noi” Mic! Sono entrato in camera a vederlo, è alto quasi quanto me, da seduto. Non sappiamo da dove venga, non sappiamo se è vaccinato, non hai un libretto…la tua compagna non vuol più tornare in camera fino a quando non riporti il cane dove lo hai preso subito. Ok?

Mic “Ok, lo faccio domani”

Noi “Mic…

Mic “ok oggi , anzi adesso!. Ho deciso vado via subito con lui.

UN Po’ DI TEMPO DOPO

Noi: Mic ma che ti viene in mente?

Mic: Vabbè dopo che mi avete impedito di tenere il cane, mi sono detto: proviamo con questo..

Noi: Mic Con questo? Mic è un pitone!

Mic: ma piccolo!

Noi: Mic Piccolo…e poi cosa mangia, lo sai? E dove lo hai preso? Anzi non non dircelo, non vogliamo saperlo, Devi fare solo una cosa

Mic: Riportarlo dove l’ho preso.

Noi: Esatto Mic. Subito