10. Lo shampoo per chi non ha capelli

Anna era una donna dura, senza dimora da sempre. Aveva vissuto tutta la vita così, trovando dimore di fortuna, fino a quando non è entrata qui in tarda età ed è rimasta con noi fino all’entrata in RSA. Ha anche un figlio che vive fuori Firenze e che provava a convincerla ad andare a vivere con lei, ma lei si rifiutava con durezza perché aveva sempre vissuto a Firenze e per lei era incomprensibile allontanarsene e lo ribadiva con forza, continuamente.

Con lei abbiamo fatto un accompagnamento diverso. Abbiamo rispettato la sua volontà di restare qui, nella sua città, ma l’abbiamo anche aiutata a pensare al futuro, alla sua vita di donna sola e anziana, trovando ogni strada possibile per inserirla in RSA quando è arrivato il momento.

Era una donna che non scendeva a compromessi, ce lo diceva con la sua toscanità verace senza filtri, ma si fidava di noi e ce lo faceva capire a suo modo.

In mezzo a quella durezza, c’era anche qualcosa di “materno”, che emergeva in modi tutti suoi. Come i regali che ci portava continuamente.

Nessuno sapeva dove li trovasse. Shampoo anticaduta per colleghi senza capelli, creme scadute da anni, vecchi campioncini. Regali strani, inutili a nostri occhi, che arrivavano ogni settimana. Era il suo modo forse di sentirsi parte di questo posto. Erano gesti concreti come era concreta lei. E con quei regali ci faceva sorridere, a volte ridere davvero di gusto. Forse la bellezza, con lei, era anche questa: riuscire a farci ridere senza nemmeno volerlo.