4. Il mondo colorato di Delia
Delia era arrivata da noi quando era ancora giovanissima. Veniva dalla strada e portava con sé una fragilità psichica che non era mai stata curata. Passava le giornate a parlare da sola, rifugiandosi nel suo mondo, avvolta nelle grandi coperte da cui non voleva separarsi.
Nella sua stanza continuava a vivere come se fosse ancora per strada. Aveva un letto, ma spesso trovavamo il materasso per terra, perché lo preferiva così, più vicino al pavimento. La stanza era disordinata, con cibo lasciato negli angoli, pezzi di pane secco, lattine aperte, stoviglie usate. E c’erano buchi nel muro, segni dei pugni che dava quando la tensione diventava troppo forte.
Non voleva che le pulissimo la stanza. Facevamo grandi tentativi per farlo insieme a lei, con delicatezza, ma lasciava entrare solo chi sapeva non essere invadente con le sue cose.
A volte, in alcuni momenti particolari, girava nuda per la stanza o nei corridoi, o lavava i wurstel con il sapone per i piatti. Erano segnali che ci facevano capire che stava attraversando giornate più difficili del solito. Gli altri ospiti avevano imparato a riconoscere questi suoi stati. Nessuno la giudicava. Anzi, le stavano accanto maggiormente magari andando a fumare con lei sigarette o accompagnandola a fare la spesa.
Eppure, in mezzo a tutto questo mondo complesso, c’era la bellezza. Delia amava i colori. Le regalavamo tempere e pennarelli e lei dipingeva ovunque: sui muri, sull’armadio, su pezzi di carta attaccati alle pareti. Fiori, cieli, forme senza nome, figure dai colori intensi. In mezzo al suo caos, le sue pareti erano diventate arcobaleno pieni di segni, disegni e forme. Aveva lasciato un’impronta in un luogo che per un po’ era diventata la sua casa.
Oggi, quando pensiamo a lei, ci tornano in mente non solo la sua sofferenza e la fatica del lavoro fatto insieme, ma anche quei muri pieni di dolore e allo stesso tempo pieni di vita. Ci ricordano quanto ognuno di noi abbia bisogno di bellezza, anche quando tutto intorno sembra crollare.
Ed è questa bellezza che vogliamo celebrare oggi: la bellezza che salva, che sostiene, che tiene vivi. Perché, come Delia ci ha insegnato, la bellezza non è un lusso, ma qualcosa di cui tutti abbiamo bisogno per restare umani.